domenica 18 ottobre 2009

Colesterolo e malattie di cuore: parte prima

Una delle preoccupazioni maggiori, andando dal medico o cercando di interpretare gli esami del sangue, è il colesterolo.
Se tutti ne parlano, pochi sono in grado di saper dire, in due parole, di che si tratta e se fa veramente male.
Il colesterolo è una sostanza fondamentale per il normale funzionamento del nostro organismo. Serve per molte cose (rivestimento dei nervi, base per la produzione di alcuni ormoni, e altro). Viene ricavato dall'alimentazione, ma viene anche prodotto dal fegato; quindi, la frase che spesso si sente dire: "... si vede che lo produco io..." è veritiera. Altrochè, guai se non fosse prodotto dal fegato.
I problemi possono nascere quando il colesterolo è in eccesso, o meglio: non tanto tutto il colesterolo, quanto una parte di esso, quello chiamato LDL (che sta per lipoproteina a bassa densità, non è altro che una lipoproteina che funge da vagoncino per il trasporto del colesterolo nel sangue).
In ogni istante di viaggi il colesterolo ne compie tanti: assorbito nell'intestino, trasportato al fegato, processato dal fegato stesso e quindi reimmesso nel sangue per finire nel deposito (il tessuto adiposo, cioè la "ciccia").
Quello legato alle LDL è anche chiamato semplicisticamente e giornalisticamente "cattivo", per il fatto che, specie se ossidato, filtra attraverso il rivestimento delle arterie, contribuendo a formare le lesioni tipiche dell'aterosclerosi, cioè le placche fibroadipose.
L'aterosclerosi cos'è? E' quella complicatissima malattia responsabile del progressivo restringimento di molte arterie, quindi minor passaggio di sangue e rischio di un qualcosa che, all'improvviso, si può formare su queste placche: il trombo.
Una trombosi acuta, infatti, bloccando del tutto il passaggio di sangue in quella data arteria, provocherà un infarto al cuore (miocardico) un ictus cerebrale, un infarto intestinale, renale, e così via.
Ripetuti piccoli infarti cerebrali multipli possono anche condurre alla demenza senile multinfartuale (da cui quell'orribile neologismo giovanile, tremendo nel suo mettere a nudo tutta la povertà lessicale di molti giovani: "sclerare... sto sclerando...." quando "sclerosi" in Medicina vuol dire ben altra cosa...)
Ma tant'è...
Dicevamo del colesterolo LDL.
Gli studi che hanno cercato di indagare quanto deleterio fosse sono numerosissimi. Anzitutto è falso dire che si tratta di un problema dei tempi moderni, in quanto sono state trovate tracce anche nelle mummie egizie.
Senza scendere nel dettaglio, in sintesi le conclusioni di tutti questi studi (e si tratta di una quantità di dati incontrovertibile e impressionante nei numeri), è che bisogna fare di tutto per avere il colesterolo LDL il più basso possibile.
Le ultime vedute parlano di un colesterolo LDL (attenzione a non scambiare quello LDL per quello totale) che deve essere inferiore a 100 mg/dl per garantirci molti anni di vita liberi da malattie cardiovascolari; valore che dovrebbe ridursi a 70 mg/dl in coloro che hanno già avuto un evento cardiovascolare (la cosiddetta prevenzione secondaria).
In realtà il termine "garantirci" è forse un po' inappropriato, possiamo parlare di probabilità molto bassa.
A questo punto molti si chiederanno come fare a raggiungere tale traguardo.
Qui il discorso si fa più articolato, ma comunque vige una regola di base: non avere preconcetti di alcun tipo. Nel senso che tale obiettivo potrà essere raggiungo con i mezzi più disparati, a tentare con tutto non c'è niente di male: soia e budini o yogurt vari a base di fitosteroli, esercizio fisico aerobico regolare, pellegrinaggi, intrugli, pozioni e via discorrendo... purchè si raggiungano quei valori sopra citati.
Battute a parte, questi rimedi possono talora essere sufficienti, purchè il colesterolo di partenza non sia eccessivamente elevato, altrimenti non è che garantiscano miracoli.
In tali casi, volendo seguire quanto ci dice oggi la scienza attraverso i canali ufficiali (cosa che ovviamente non è obbligatoria, ognuno decide della propria salute come vuole, purchè sia adeguatamente informato), non resta che assumere farmaci che abbassano il colesterolo.
Come fanno e quali sono lo vedremo nel prossimo post

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