mercoledì 2 giugno 2010

L'importanza dell'Aspirina

L'Aspirina, nome commerciale ormai divenuto sinonimo di preparato a base di acido acetilsalicilico, è un farmaco sul mercato da più di 100 anni, in grado di togliere la febbre, togliere il dolore e ridurre l'infiammazione.
Quel che a noi interessa, però, è che ha indicazione anche in cardiologia.
E' infatti noto da anni che l'aspirina, talora abbreviata in ASA (altra sigla in inglese può essere NSAIDs, cioè farmaci antinfiammatori non steroidei, di cui l'aspirina è il capostipite) ha un effetto antiaggregante piastrinico, già a basse dosi.
Le piastrine fanno parte della componente corpuscolata del sangue; non sono vere e proprie cellule, bensì "pezzetti" di cellule, col compito di aggregarsi insieme per formare un trombo, cioè una componente di quel coagulo che si può formare in tempi molto rapidi in caso di emorragia.
Però, poichè a volte i trombi possono formarsi anche all'interno dei vasi, pur in assenza di qualsiasi ferita, provocando pertanto trombosi e altri eventi acuti, un farmaco in grado di ridurre efficacemente l'aggregabilità piastrinica può rivelarsi molto utile.
Per fare ciò le piastrine agiscono su un enzima piastrinico, la ciclossigenasi, bloccando la sintesi di prostacicline e allungando il tempo di emorragia (quindi il sangue coagulerà più lentamente).
In virtù di una quantità ormai notevole di studi, l'aspirina (o farmaci simili) a basse dosi rimane tra i farmaci più efficaci nella cura dell'infarto acuto (somministrabile già fin dai primi minuti), nonchè della cardiopatia ischemica cronica in generale.
L'effetto sulle piastrine inoltre dura quasi una settimana, pertanto in caso di dimenticanza nell'assumere la compressa, l'azione antiaggregante permane senza alterazioni.
Come tutti i farmaci della stessa famiglia, può avere diversi effetti indesiderati, tuttavia rari alle basse dosi alle quali di solito viene assunta a scopo antiaggregante. Vanno comunque citati:
  • disturbi gastrointestinali quali epigastralgia (dolore di stomaco) con alterazioni della mucosa gastrica di grado variabile, fino a ulcere
  • alterazioni della funzionalità epatica (quindi ne può soffrire il fegato), con incremento delle transaminasi di grado variabile; nei casi più gravi il danno epatico può causare ittero
  • alterazioni della funzionalità renale (fino a provocare insufficienza renale acuta da danno tubulare
Val la pena di ricordare che l'aspirina non va in alcun modo somministrata ai bambini.
In realtà, pur tenendo sempre presenti tali potenzialità lesive, si tratta di un farmaco sicuro, ampiamente prescritto e assunto nel mondo, i cui effetti indesiderati si manifestano in genere alle dosi più elevate (tranne l'allergia, che può manifestarsi in maniera non prevedibile già alla prima somministrazione). In ogni caso, dovessero verificarsi epigastralgie anche a basse dosi, si può ovviare assumendo il farmaco sempre appena dopo il pasto principale, associandovi magari un farmaco gastroprotettore.

Nessun commento:

Posta un commento

Gentile lettore, commenta pure ma per chiarimenti o dubbi usa l'indirizzo di posta elettronica di cui sopra.
Grazie