giovedì 5 agosto 2010

Alcool e Cuore, un pericoloso connubio

E' tempo di vacanze. Si parte per le località turistiche, si sta in compagnia, e con la convivialità di certi momenti si è indotti a bere più alcool del solito. Cosa succede al cuore? Quanto si può bere senza correre rischi?
Cerchiamo di fare chiarezza, cosa non semplice visto il posto che le bevande alcoliche occupano nella vita di tutti i giorni, fin dagli albori della storia.
Partiamo dalla definizione. Per un chimico, alcool vuol dire una certa cosa ben precisa; per noi è sufficiente sapere che quando si parla di alcool e dei suoi effetti ci si riferisce all'alcool etilico o etanolo. Chimicamente esistono molti alcool, ma quello etilico è l'unico commestibile.
E' una sostanza esistente in natura, quindi non artificiale, che si ottiene dalla fermentazione degli zuccheri (ogni zucchero naturale può dare alcool: dalla patata o dai cereali la vodka, dal riso il sake, dal ginepro il gin, dalle prugne la slivovitz, ovviamente dall'uva il vino, etc).

Il paradosso francese
Ormai diversi decenni addietro, analizzando le statistiche, ci si rese conto che, fra i paesi industrializzati, in Francia vi era un'incidenza di eventi cardiovascolari acuti (quindi infarto e angina) sensibilmente più bassa degli altri paesi. Le attenzioni si concentrarono sulle abitudini alimentari, fino ad individuare nel vino rosso locale (di cui i francesi vanno giustamente orgogliosi) il potenziale fattore protettivo.
Tale paradosso francese ha fondato il concetto di "effetto protettivo di basse dosi di alcool", sebbene non vi sia mai stata unanimità di vedute, in quanto parte dell'effetto sia dovuto a sostanze contenute nel vino rosso, e non in altre bevande alcoliche.

Effetti tossici dell'alcool
L'alcool, se assunto in quantità e per lunghi periodi, fa male. Gli effetti tossici di un'assunzione cronica di alcool, sull'apparato cardiovascolare, sono molteplici, tra i più importanti:

  • ipertensione arteriosa

  • dislipidemia (cioè alterazioni dei grassi nel sangue)

  • danno diretto sui tessuti cardiaci fino alla tipica cardiomiopatia alcoolica
E' bene sapere che assunzioni, anche moderate, di alcool possono ridurre in maniera significativa la capacità di contrazione del cuore, sulla base di un effetto tossico ai danni dei meccanismi che ne regolano la contrattilità. Non solo, è dimostrato che vi sarebbero effetti anche sui tessuti strutturali cardiaci (interstizio stromale), causando fibrosi miocardica.
Tuttavia i danni maggiori si hanno quando l'assunzione è cronica; in particolare, la tipica cardiomiopatia alcolica si verifica quando il consumo giornaliero supera gli 80 mg al dì per 5 anni, con una suscettibilità maggiore per le donne e per chi presenta certe mutazioni genetiche di geni per alcuni enzimi del metabolismo.
Sulla pressione arteriosa ha un comportamento duplice: l'assunzione acuta riduce la pressione, per effetto vasodilatatore (mediato da azioni sul centro vasodilatatorio nonchè dall'effetto dell'acetaldeide); in cronico invece fa aumentare la pressione, probabilmente attraverso l'incremento di catecolamine plasmatiche e del sistema renina-angiotensina.
L'assunzione cronica di alcool causa inoltre aumento del colesterolo cattivo, quello LDL.
Esistono inoltre rischi di innesco di aritmie, pertanto chi soffre di fibrillazione atriale parossistica dovrebbe fare particolare attenzione, fino all'assoluta astensione; è infatti noto che tra gli alcolisti la fibrillazione atriale sia un'aritmia molto diffusa.
Questa breve trattazione è centrata sugli effetti cardiovascolari dell'alcool, non sono stati pertanto trattati gli altri innumerevoli effetti, come per esempio gli effetti sull'attenzione e la guida di autoveicoli: consultate pure il nuovo codice della strada per ulteriori dettagli.


Appendice 
Come si fa ad avere un'idea della quantità di alcool presente in una bevanda? Semplice. Supponiamo di avere un litro di vino a 12° di gradazione: il contenuto di alcool, in grammi, di quella bottiglia sarà: 12 x 0.79 x 1000 cc = 9480 cioè 94.8 grammi di alcool (a patto di berla tutta, ovviamente). Altro esempio: una lattina (di solito contiene 330 cc) di birra di 5° conterrà: 5 x 0.79 x 330 = 1303 quindi 13 grammi di alcool, nel caso la bevessimo tutta.

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