domenica 7 febbraio 2010

Quando il maschio è in crisi: il Deficit Erettile

Tra le diverse attività di cui è composta la mia pratica clinica, quella che mi diverte maggiormente è l'ambulatorio, per il contatto intimo col pubblico. Dopo anni di esperienza sono certo che, quando un paziente mi si avvicina con tutta la sedia, una volta uscita l'infermiera, è per pormi una domanda particolare. E quale potrebbe essere la particolarità di tale domanda, secondo voi?
Nove volte su 10 si tratta di deficit erettile. C'è poi chi mi ha posto altri salaci quesiti, ad esempio come sbarazzarsi di qualche familiare avvelenandolo; come capire se una donna può trasmettere malattie veneree (non ho sfere di cristallo in ambulatorio); come avere una prescrizione di anabolizzanti attraverso il sistema sanitario nazionale....
Tratteremo tale aneddotica in futuro, magari in un articolino dedicato.
Il deficit erettile affligge, vi assicuro, molti più pazienti di quanto non si pensi. Nelle cose bisogna intendersi, per cui inizieremo dalla definizione: è la "persistente incapacità di iniziare e mantenere un rapporto sessuale". Già da tale definizione si comprende come il calo della libido non c'entri nulla. Quindi, tanto per parlar chiaro, se il desiderio è molto diminuito (non ci si pensa più, non se ne ha più voglia) non ci si può aspettare dai farmaci risultati miracolosi; sarebbe meglio andare dallo psichiatra anzichè dal farmacista, o meglio ancora, farsi un esame di coscienza per capire se tale ridotto desiderio è nei confronti della partner abituale o no.
Fatta questa doverosa precisazione, addentriamoci nell'argomento, sempre con particolare riferimento a chi ha avuto qualche problema col cuore.
Anzitutto una considerazione: l'imbarazzo con cui veniva affrontato l'argomento è andato progressivamente diminuendo nell'ultimo decennio, merito della pillola e del suo indubbio contributo allo "sdoganamento" di un qualcosa che prima non veniva nemmeno riferito al dottore.
Alla base di un deficit erettile ci possono essere diverse cause, vediamo quali, in sintesi. Inizieremo da una lista di farmaci che, quando assunti, possono contribuire ad aggravare il problema.

Cause farmacologiche
farmaci cardiovascolari

  • beta bloccanti

  • diuretici tiazidici

  • simpaticolitici centrali

  • digossina

  • ACE inibitori (raramente)
farmaci non cardiovascolari

  • benzodiazepine

  • fenotiazine

  • butirrofenoni

  • antidepressivi triciclici

  • antiandrogeni

  • ranitidina

  • indometacina
Esiste poi un lungo elenco di motivi non farmacologici, per valutare i quali è indispensabile rivolgersi a uno specialista
cause neurogene

  • diabete

  • sclerosi multipla

  • gravi ernie discali

  • traumi midollari
cause psicologiche (che non approfondiremo)
cause vascolari

  • ipertensione

  • fumo

  • dislipidemia

  • aterosclerosi distrettuale
Ora, è evidente che ognuna di tali cause possa contribuire al problema, e pertanto andrebbe trattata.
Una volta eliminata, però, il problema potrebbe benissimo persistere.
Nel caso vi rivolgiate ad uno specialista, alla fine, valutate tali cause, la prima cosa sarà la prescrizione di un farmaco quale:

  • sildenafil (Viagra)

  • tadalafil (Cialis)

  • vardenafil (Levitra)
Non sono gli unici, ma sono i più moderni e condividono tutti un analogo meccanismo d'azione. Bisogna aggiungere che questi farmaci, indicati in chi soffre di deficit erettile, vengono talora assunti da chi non ne soffre, al solo scopo di migliorare e prolungare l'erezione, con risultati a volte dignitosi, ma sempre se c'è la libido alla base (cos'è la libido? a voi la risposta...), altrimenti gli effetti saranno pressochè nulli.

Sul loro meccanismo d'azione non mi soffermerei, esula dagli scopi informativi di questo blog. Diciamo che blocca la degradazione di una sostanza naturale favorente l'erezione, quindi questa sostanza agirà in maniera più prolungata, sostenendo l'erezione per un tempo maggiore. Infatti il loro termine tecnico è "inibitori della 5-fosfodiesterasi", o meglio universalmente noti col loro acronimo inglese "PDE-5 inhibitors".

Questa sostanza naturale, che è un vasodilatatore, è presente anche nei vasi polmonari, tant'è che esiste un impiego terapeutico anche per la cura dell'ipertensione polmonare (impiego al momento limitato, ma approvato e codificato).

In genere, se si è sani e ci si attiene alla prescrizione del proprio medico di fiducia, sono farmaci sicuri, per nulla pericolosi. Gli effetti indesiderati sono strettamente legati alla dose assunta, e possono essere: cefalea con discreta frequenza, congestione nasale più raramente.
I problemi, e per di più molto grossi, potrebbero insorgere se invece non si è sani, cioè se si è costretti a prendere farmaci cardiovascolari, in particolare i nitrati, sia come pillole che come cerotti transdermici (alcuni nomi commerciali: monoket, monocinque, ismo diffutab, minitran, dermatrans, keritrina e tanti altri).
In tali casi il divieto di associazione dei due tipi di farmaci è assoluto, in quanto potrebbero verificarsi ipotensioni prolungate e fatali (è già successo molte volte agli inizi della commercializzazione di tali farmaci)
Sempre sconsigliato, inoltre, il "fai da te", non ultimo perchè tra i tre farmaci in questione esistono notevoli differenze in termini di emivita (cioè di durata dell'azione). Pertanto, se si è alla prima assunzione, è preferibile orientarsi sul farmaco a più breve emivita.

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