mercoledì 10 marzo 2010

CARDIO TAC, ALTA DEFINIZIONE PER LE CORONARIE

L'esame più accurato ed affidabile per lo studio delle coronarie rimane a tutt'oggi la coronarografia.
Questo esame è però invasivo; infatti si deve introdurre un sottile catetere dall'arteria femorale, che decorre all'inguine, iniettare un mezzo di contrasto, mettere il paziente sotto una macchina che emana radiazioni e permette di vedere le coronarie rese opache ai raggi X.
Inoltre, come tutti gli esami invasivi, prevede sempre un margine di rischio che, per quanto ridotto, non può mai essere pari a zero.
Fino a qualche anno fa non c'erano molte alternative. C'era e c'è la scintigrafia miocardica, è vero, che però rimane un esame più funzionale che anatomico.
Oggi non è più così.
Esiste la TAC applicata al cuore, chiamata cardioTAC.
Qualcuno di voi potrà obiettare che tale esame esiste già da anni, ed è vero. Però, grazie all'esperienza progressivamente accumulata da diversi centri nel mondo, è divenuta una metodica molto valida per lo studio delle coronarie, in grado di escludere lesioni coronariche, senza necessità di ricorrere alla coronarografia.
Tuttavia, un grosso limite della cardioTAC, fino a pochi mesi addietro, era rappresentato dalla necessità di una accurata selezione del paziente da avviare alla cardioTAC, in quanto le macchine non erano in grado di esaminare pazienti con frequenze cardiache elevate o con ampie quantità di calcio depositato sulle coronarie.
Oggi non è più cosi. Sono arrivate le cardioTAC di ultimissima generazione, in grado di valutare con estrema accuratezza anche chi prima non avrebbe potuto essere studiato, e che pertanto avrebbe dovuto essere inviato all'emodinamista per una coronarografia.
Questa "superTAC", di cui al momento ne esiste in Italia solo un esemplare (e vene sono appena 24 nel mondo) consente di evitare tutte le coronarografie diagnostiche, cioè quelle eseguite per capire la natura di dolori toracici. In tutti questi casi si può infatti procedere alla cardioTAC Flash, riservando una coronarografia solo quando sia stata effettivamente riscontrata una lesione coronarica, da trattare mediante procedura di angioplastica.
Non vi sono punture femorali (e rischi che ciò comporta), nessun catetere che arriva fino al cuore, nessuna necessità di essere ricoverati per una procedura solamente diagnostica.
Ci si sdraia su un lettino, si trattiene il respiro, il mezzo di contrasto viene iniettato da una piccola vena del braccio, e nel giro di pochi secondi la macchina ha già acquisito tutte le migliaia di immagini che poi, ricostruite sia dai sofisticati software della macchina che dall'esperienza del radiologo che referta l'esame, serviranno per dare il responso: coronarie normali o malate, quindi rispettivamente dolore di natura non cardiaca o paziente da avviare si alla coronarografia, questa volta con la certezza di trattare lesioni coronariche da "angioplasticare".
Ma c'è un ulteriore aspetto, talmente vantaggioso da passare in primo piano: la super TAC di ultima generazione, in virtù delle modalità e tempi di acquisizione delle immagini estremamente brevi, emette una dose di raziazioni molto contenuta, più bassa di qualsiasi TAC fino ad oggi impiegata, di poco superiore a una semplice radiografia del torace.
Ovviamente la macchina è talmente sofisticata da risultare utile non solo per una prima diagnosi, sia essa di conferma o esclusione di malattia coronarica, ma anche per il controllo periodico di by-pass aortocoronarici o di procedure di angioplastica con stent applicati alle coronarie.
Esistono rischi? Beh, in verità sono molto contenuti, in pratica legati alla somministrazione di mezzo di contrasto. Il contrasto, peraltro  somministrato in quantità molto ridotta rispetto ad un tempo, viene tollerato molto bene dalla maggior parte dei pazienti; vi può essere una reazione allergica, non prevedibile, che si può controllare con mezzi farmacologici. Infine, ogniqualvolta si parla di TAC e di radiazioni, salta fuori l'argomento radiazioni-tumori, ma con questa tipologia di macchine, la radiazione media assorbita per un esame non è superiore a quella che chiunque di noi assorbirebbe durante  un volo intercontinentale.
In conclusione, la metodica è sicura perchè espone il paziente ad un carico di radiazioni molto basso, estremamente accurata, di rapida esecuzione e di potenziale impiego molto ampio, essendo eseguibile anche in pazienti fino ad oggi non candidabili.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel corso dell'articolo si parla di una " superTac" unica in Italia.
Dove si trova e come e possibile accederci ?

Distinti saluti

Ing. Luigi Castelluccio

Mare Termale Bolognese ha detto...

C'è sicuramente qui: www.bodi.termesanpetronio.it

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