La pressione arteriosa, ne
abbiamo parlato diverse volte, è la forza che il sangue, spinto dal cuore, esercita
sulle pareti delle arterie, e quando è al di sopra dei valori considerati
normali, si parla di ipertensione arteriosa. Secondo le più recenti linee guida
sull’argomento, i valori a riposo non dovrebbero superare 140/90 mmHg, ma di
fatto, se è ancora più bassa, tanto meglio.
La pressione alta (ipertensione
arteriosa, per l’appunto), di solito non dà disturbi, quindi perchè curarla? Perchè
a lungo andare crea danni e predispone a importanti malattie prima
cerebrovascolari, ma anche cardiovascolari, e la letteratura scientifica in
proposito è sterminata!
Viene misurata con appositi
strumenti, detti sfigmomanometri (quelli che una volta avevano la colonnina di
mercurio), mediante un bracciale da applicare al di sopra della piega del
gomito. Come si procede per la rilevazione della pressione? Si gonfia il
bracciale (in modo da superare la pressione che c’è all’interno dell’arteria
brachiale e quindi comprimerla fino a bloccare il passaggio del sangue) e
quindi lo si sgonfia piano piano, in modo da poter percepire con il
fonendoscopio il battito del sangue che (essendo tornato a passare) batte
contro la colonna di sangue che era rimasta a valle: il primo battito percepito
è la pressione massima; si continua quindi a sgonfiare ascoltando sempre il
battito, fino a non sentire più nulla: quella sarà la pressione minima. Fin qui
la tecnica. Ci si chiede però: le misurazioni che posso fare al domicilio
saranno altrettanto valide?
Certo che lo sono, e possono
essere ottenute in due modi: o sottoponendosi ad un esame detto “monitoraggio
della pressione per 24h o MAP” (che misura la pressione giorno e notte,
valutando quindi se è presente il normale calo pressorio notturno o meno),
oppure acquistando un misuratore elettronico di pressione, scartando quelli da
polso e scegliendo invece un modello da applicare al braccio, come quello che
si trova nell’ambulatorio medico, con la sola differenza che a misurare non c’è
un medico o infermiere, bensì un apparecchio elettronico che gonfia, misura,
registra e in certi casi stampa.
Questi dati saranno importanti
per il vostro cardiologo, poichè si dovrà decidere se iniziare un trattamento
farmacologico o meno basandosi quindi non solo su una singola misurazione
ambulatoriale, peraltro quando notoriamente l’emotività può giocare brutti
scherzi.
Spesso mi viene chiesto se il
proprio apparecchio è valido. Il medico ovviamente non può sapere se le decine
e decine di dispositivi sul mercato lo sono, ma può invece consigliarvi dove
controllare: intanto il Ministero ci ricorda alcuni brevi consigli su come
misurare (niente di nuovo, un breve stralcio delle linee guida della Società
Europea dell’Ipertensione Arteriosa) che trovate qui:
http://www.salute.gov.it/dettaglio/pdPrimoPiano.jsp?id=185&sub=3&lang=it
mentre per sapere se il vostro
apparecchio è una buggeratura oppure è validato da qualche società scientifica
basta andare qui:
http://www.pressionearteriosa.net/site/page.wplus?ID_COUNT=strumenti&LN=1
oppure qui per chi sa due parole
di inglese:
http://www.dableducational.org/sphygmomanometers/recommended_brand.html
Ricordate infine di fare ogni
tanto un semplicissimo test per validare personalmente il vostro sfigmomanometro
elettronico: portatevelo dietro in farmacia o dal medico, e fate una
misurazione in contemporanea: vedrete se esiste uno scarto e di quanto è
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