domenica 9 giugno 2013

Calcio coronarico e rischio cardiovascolare

Quando ci rivolgiamo ad uno specialista cardiologo, l’informazione più importante che vorremmo sapere è quella sul nostro futuro, cioè sulla prognosi, come si dice.
Nel caso di pazienti che non abbiano disturbi e che non abbiano mai avuto eventi cardiovascolari precedenti, il calcolo della probabilità di eventi futuri (come la possibilità di un intervento al cuore o un infarto, per esempio) si basa su quelli che sono i fattori di rischio cardiovascolare, valutati secondo apposite tabelle.
Queste tabelle derivano da studi epidemiologici, il più importate dei quali è lo studio di Framingham, autentico monumento della storia della medicina. Grazie a questo studio sappiamo che se uno ha una certa età, un certo colesterolo, una certa pressione, è fumatore o meno, e altri parametri, avrà una determinata probabilità di ammalarsi nei successivi 10 anni. Il rischio viene quindi diviso in basso (meno del 10% in 10 aa), intermedio (tra il 10 e il 20) e alto (superiore al 20, quindi 2% all’anno).
È però evidente che la stima, calcolata in tale modo, è approssimativa, specie per i pazienti a rischio intermedio. Esistono quindi ulteriori approfondimenti il cui esito, associato alla valutazione dei fattori di rischio, ci consente di precisare molto più accuratamente il rischio cardiovascolare futuro.
In un passato prossimo si è posta attenzione alla PCR (che è anche un indicatore di infiammazione) e al rapporto intima/media carotideo, calcolato mediante Doppler dei tronchi sovraortici.
Esiste oggi un indicatore ancora più accurato, rappresentato dalla quantità di calcio coronarico. Il calcio coronarico (CAC), cioè la stima di quanto calcio è depositato nelle coronarie, è un marcatore indipendente di rischio cardiovascolare, in quanto si trova solo in coronarie malate, è cioè patognomonico dell’aterosclerosi coronarica. Calcolarlo è semplice, con la TAC. Non è necessario il contrasto, e l’esame dura pochi secondi. Con un bassissimo assorbimento di radiazioni (con le macchine di ultima generazione) è possibile sapere quanto calcio c’è nelle proprie coronarie, e quindi sapere con buona precisione il rischio di andare incontro a guai cardiologici futuri.

Il calcolo del CAC score rappresenta una informazione molto utile per il vostro cardiologo, il quale potrà decidere (se aveste un elevato CAC score e foste del tutto asintomatici) di potenziare la terapia farmacologica o iniziarla de novo, in particolare in merito a controllo pressorio e colesterolemico.

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